Sono una donna, moglie, mamma expat e quindi ho affrontato tanto in quanto tale.
Dall’Italia non sono mancate le frecciatine, arrivate tutte da donne, sul mio essere una mamma a tempo pieno, sulla mia fortuna di poterlo essere aggiungo io anche se il lavoro mi manca. Mi è stato detto “ah, quindi stai a casa tutto il giorno..” con quel tono spinoso e antipatico che rimani di sasso. Un’amica riflessologa mi diceva che i pensieri negativi che ti rivolgono le persone ti toccano nell’anima e lavorano tanto anche a livello inconscio, meglio trovare un rito personale per toglierseli di dosso: shake it off.
Però ci pensi lo stesso e ti chiedi il perché. Che ho fatto di male per ricevere questi tuoi giudizi, questa invidia stupida? Niente. Capisco anche che le persone vorrebbero una vita diversa e che provano fastidio per le possibilità che la mia mi ha concesso. Mi spiace, molto. Se avessi la bacchetta magica le aiuterei.. se non arrivasse anche la seconda frase molesta del tipo:”beh, certo.. tu sì che fai la bella vita.” Wtf?! Ecco ora la bacchetta ve la picchio in testa. Che ne sapete di cosa faccio, come vivo e cosa provo? Assolutamente sì, se me lo chiedete rispondo che sono felice dove sono e sto bene. Ma senza chiedermelo non avanzate giudizi. Non permettetevi di pensare di saperne qualcosa della mia vita. Perché ci sono anche le donne mogli e mamme expat che non vivono una situazione facile, che faticano a trovare il sorriso ogni giorno e una buona ragione per essere così lontano da tutto e tutti. E io mi arrabbio per tutte queste donne meravigliose che stringono i denti e affrontano l’espatrio con coraggio. E anche il mio espatrio all’apparenza tutto rose e fiori non è stato facile sotto alcuni aspetti.
Nel post dell’ expat.co.co.pro. ho già detto perché mi trovo in questa categoria e cosa mi accomuna a chi si trova nella mia stessa condizione, ma ci sono situazioni comuni a tutte le donne expat che ci tocca affrontare: la lingua nuova, l’iniziale isolamento, la nostalgia, la mancanza di un confronto ad esempio quando si diventa mamme, un abbraccio e tante risate come solo i tuoi amici te li possono regalare.. E spesso fatichi a parlarne con i tuoi cari perché non vuoi far preoccupare, perché è difficile o anche perché  può capitare di trovarsi davanti il soggetto sopra citato e questo te lo ritrovi a sorpresa più spesso di quanto ti saresti immaginata, anche tra i più impensabili.
Quindi può capitare che ti rifugi sul web: questa stupenda invenzione che ci ha permesso di essere tutti lontani e vicini, tecnologie come Whatsapp, Skype o Viber che accorciano le distanze e per le quali noi tutti rendiamo grazie ogni giorno. E su internet puoi trovare tantissime persone con cui condividere la tua esperienza, persone che ti capiscono, che l’hanno o stanno passando tutto anche loro e ci sono gruppi fantastici in cui trovi tanto scambio e poi certo: trovi anche la stupidità e la cattiveria. Io sono inserita in alcuni e quello a cui partecipo di più è un folto gruppo di mamme expat dove seguo con interesse tanti post. Il problema è che spesso capita di trovare il soggettaccio sopra citato che in questo caso è ancora peggio dell’essere invidioso perché chi è in questo gruppo per forza ha un’esperienza simile alla tua e quindi ti aspetti un minimo di comprensione se l’empatia è troppo e invece in poche righe capisci che il giorno che sono state consegnate tal soggetto probabilmente era in bagno. Leggo risposte a post che mi fanno rabbrividire, giudizi e frasi crudeli giustificate dal “io sono diretta e dico quel che penso” o “questa è la mia esperienza e non esiste altro all’infuori di essa!” senza davvero rendersi conto che al di là dello schermo ci sono persone umane che facilmente puoi ferire, che se cercano un confronto su una tastiera è perché forse non hanno altri a cui rivolgersi.
Spesso leggo articoli in cui si riporta l’inganno di Facebook, dove proiettiamo una vita tanto fantastica quanto falsa per apparire al meglio agli occhi degli altri, può essere vero: ci sono persone che necessitano di questa popolarità ma ci sono moltissime altre che senza vergogna si presentano cattive come dal vivo non si permetterebbe mai di essere.
Che poi in realtà non riesco a capire se si tratta di una brutta abitudine femminile o più strettamente italiana:  seguendo altri profili stranieri non mi mai ad esempio capitato di leggere commenti tanto aspri. Che valga davvero nelle altre culture il motto se hai qualcosa di carino da dire dillo altrimenti evita?
Perché tutta questa cattiveria gratuita?
Ehi, siamo tutte donne meravigliose, tutte con la loro storia, con le proprie gioie e i propri problemi: siamo tutte Wonder-Women nel nostro mondo, expat o no.
Quindi tutto ciò per dire che realtà e virtuale tante volte non si discostano molto e perciò voglio dire grazie: a chi ha sempre una carezza e una buona parola, a chi capisce senza che io parli o tra le righe, a chi non capisce ma almeno sta zitto, a chi evita di giudicare e si sforza di dare davvero un consiglio onesto.
Only positive vibes for you..and me!
Greta, Wisconsin
Ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018
Che bel post Greta. Critico e al tempo stesso molto positivo. sei una wonderwoman come tante 😀
Grazie Elena, :*
Purtroppo e mi dispiace davvero, la gente è sempre più pronta a provare invidia che gioia per le vittorie altrui. Penso che tutti coloro che “pensano” in questo modo impegnino poco tempo a rendere viva e fruttifera la propria esistenza che alla fine, anzichè attirare verso di sè cose positive, ne attirino tante e tante di negative. <3 Bellissimo post
Purtroppo credo tu abbia ragione: è sempre più facile guardare il giardino del vicino che lavorare il proprio. Quello che a me dispiace è la faccia tosta con cui si avanzano commenti e sono allergie alle energie negative che queste persone ti inviano! Grazie! :*
Gtazie per questa coraggiosa condivisione. In Italia c’e’ tanta, tantissima insofferenza, cosi’ come nella vita di tante donne expat. Anziche’ cambiare cio’ che non le soddisfa, sprecano energie puntando il dito contro chi pensano stia meglio di loro. In fondo ognuno fa le proprie scelte, chi l’ha detto che non lavorare sia sempre una scelta comoda? eppure queste persone vedono sempre un solo lato della medaglia, quello che fa comodo a loro. Quindi…shake it off shake it off!!
Poi pare sia proprio solo un costume italiano e questo si va ad aggiungere al brutto vizio di lamentarsi ad oltranza. Qualcuno mi ha scritto che siamo incattiviti per la situazione economica che stiamo vivendo….può essere che ingigantisca la cosa ma io credo sia più qualcosa che abbiamo di vizio e ci permettiamo di fare senza tanti problemi.
Nella vita non si puo’ piacere a tutti e ci Sara’ sempre qualcuno Che non sara’ daccordo con quello Che fai o come Sei Percio’ meglio godersi quello Che si ha senza dare troppo peso agli altri.
Assolutamente una verità . Da ragazzina ero più condizionata dai commenti altrui ora mi stupisce solo la gran cafoneria e cerco di scrollarmeli di dosso velocemente! 😉
E vabbe’ Greta, questo non posso non commentare!!! Proprio qualche giorno fa mi sono sentita dire che “faccio la mantenuta”, perche’ 9 anni fa ho deciso insieme a mio marito che avrei fatto la mamma full time e per poterlo fare abbiamo deciso di continuare la nostra vita all’estero. Perche’ l’estero ci ha dato tanto, non senza sacrifici e non facciamo di certo la vita dorata che molti credono. Ho avuto la possibilita’ di avere tre figli, potermeli crescere, con fatica e non senza difficolta’. Perche’ spesso a me le critiche sono arrivate da chi vive di fianco alla mamma, ha la pappa pronta a cena e i panni stirati per il weekend….ah, pero’ lavora full time, per scelta, per voglia, qualcuno pure per necessita’. Sono scelte di vita, tutto qui. Il mondo e’ bello perche’ e’ vario, ma piu’ io vedo crescere i miei figli, piu’ vedo il risultato della mia “presenza” piu’ sono felice della scelta fatta e le critiche, le cattiverie me le faccio scivolare addosso. Un abbraccio e bentornata! 😉
Mamma Far non avevo letto il tuo commento era quello che ho scritto anch’io mi ha sempre sbalordita questa cosa, queste donne che “lavorano” scaricando tutto sulle loro mamme e si riempiono la bocca del loro essere “professioniste” quando sembrano adolescenti
Ciao Fabiana, quante verità ! Super mamme che si fanno il mazzo e si sudano tutto per mantenere ciò che hanno ottenuto e migliorare perché forse arriva solo che basta essere fuori dall’Italia per avere una vita con i fiocchetti: non si pensa che ci siano sforzi, sacrifici e difficoltà . E se ti lamentassi quella volta di solitudine o stanchezza la risposta che si snocciola più veloce sarà , facilmente, che te lo sei cercata e non un po’ di comprensione perché non ti sarà concessa pietà .
Un abbraccio a te!! :*
Sinceramente pure a me hanno polverizzato i maroni (e scusami il francesismo) con queste amenità . In ordine:
– Vivi a Londra? Beaaata a ttè! (sguardo sognante, quando non hanno la minima idea di cosa significhi in termini di casa tragitti spaccamenti vari, mentre -purtroppo- io so come vive il/la invidiosa, coccolato/a dai genitori baby-sitter cleaner e assistenti full time in casa di proprietà sempre acquistata generosamente dagli stessi
– Vivi a Londra? Perchè te ne sei andata? Dovevi restare qui a lottare (la frase preferita della gente molto “sistemata” che non ha mai lottato per niente di più nobile che i rigori delle Juve)
– Vivi a Londra? Dai quasi quasi me ne vengo anch’io, mi appoggio qualche giorno a caa tua coi bambini e mi trovo un lavoro (detto da gente che non vedevo da una ventina di anni ed improvvisamente ha subito una mutazione diventando very friendly)
Continuo?
@rastamamma 😀 mi hai fatto scassare…iinvece finora nel repertorio ho:
– vivi a bruxelles? eh ma li’ piove sempre
– vivi a ginevra? eh ma sara’ noiosissima
– vivi a varsavia? eh boh ma e’ est europa
– vivi a houston? ah che bello, gli usa
(l unico posto dei quattro su menzionati dal quale andrei via di corsa e’ proprio l’unico che fa invece piu’ bella impressione :-D)
ah dimenticavo la perla “Vivi a Londra? Sicuramente avrai avuto la casa comunale!” E qua mi scatta l’istinto omicida proprio! Ciò dai per scontato che andando a vivere in un posto con un welfare funzionante devi fare il morto di fame obbligatoriamente? Mah……..
Ahaha poi con Londra vinci facile no? È stato ed è tutt’ora il sogno/meta di molti italiani, l’uscita di sicurezza nascosta nel cassetto in caso d’emergenza. Lo so perché pure per me lo è stata e c’ho sognato tantissimo ma la vita mi ha riservato sempre altro e io non mi ci sono aggrappata con le unghie.
Il secondo tipo è quello che più odio: se tutti facessero come voi l’italia affonderebbe subito, bisogna crederci e combattere…. No, l’Italia sta affondando per la mentalità furba e subdola di tanti italiani, non per quelli che se ne vanno. E per crederci e combattere inizia a pretendere lo scontrino di ogni caffè che paghi e non fare solo sproloqui al venerdì sera. 😛 scusa poi esco dal binario ma queste cose mi lasciano sempre interdetta!
Sottoscrivo tutto! Io non sono mamma o moglie ma la gente si fa comunque i c… miei venendomi a dire “Ma quando ti sposi? Ma quando fai figli?” come se il mio orologio biologico stesse impazzendo, e ancora non ho trent’anni (che poi, e se io di figli NON NE VOLESSI sarebbero cavoli del resto del mondo? E il fatto che io abbia ottenuto successi professionali o prenda un dottorato non vale nulla se non mi faccio una famiglia?). Quindi si, purtroppo ci sara’ sempre qualcuno che ci fara’ star male. E non so se e’ una cosa italiana, io a Bruxelles avevo colleghe Belga che erano delle serpi orrende e invece in Colorado not at all. D’altronde il Colorado e’ il posto con la gente piu’ carina del mondo, quindi non fa testo..
Bene, aggiungiamo Bruxelles alla lista dei Paesi vipera! 😛
Assolutamente hai ragione: che poi quella domanda te la riservano anche da non expat e sono le classiche odiose: quando ti sposi? Figli? Ma il secondo non lo fai? Ahaha
Veramente tutto il mondo è paese e di persone che si intromettono nella vita altrui pensando di sapere di più ce ne sono ovunque… Eppure anche secondo me in Italia c’è più cattiveria… Altrove la gente mi ha sempre chiesto, ma per curiosità e senza giudicare. In Italia secondo me lo hanno sempre fatto con malizia e cattiveria… In ogni modo, impariamo a lasciarci scivolare tutto addosso, è l’unico modo per sopravvivere!
io preferisco fare un sorriso disarmente e sibilare cattiverie con un vestito gentile, tiè! 😛
Parole Sante cara Claudia! Balla con me sulle note di Shake it off!!!!! :*
Credo che molti non capiscano la responsabilitá che hanno le expats-spouses: arrivi in un posto con famiglia al seguito. Il marito (di solito) ha un lavoro che lo assorbe tantissimo: si deve adattare as una nuova cultura e ambiente e ha da solo la responsabilitá di mantenere la famiglia. il coniuge deve districarsi nei meandri della burocrazia locale e organizzare le infrastrutture: scuola, medico, dentista, corsi, spesa, telefono luce e gas. Tutto richiede un sacco di tempo e pazienza e a volte rasenti l’esaurimento, ma non vuoi rompere al tuo compagno/ compagna perché ha giá i suoi problemi. Sai di essere una persona intelligente e il senso di disadattamento, la nostalgia per la routine che hai lasciato, a volte anche per un lavoro che ti lasci indietro per sostenere le scelte comuni o del partner logorano.
Amci ed amiche per sfogarti non ne hai in loco. E per la mia esperienza devi tirare avanti un annetto in questa situazione.
E se da un lato é vero che ce la siamo scelta, dall’altro prima di partire non puoi sapere quanto sará dura. E pensi sempre che il prossimo trasloco sará meglio, perché ormai sei preparata e scopri che non é cosÃ. Una mia amica expat s’é beccata una bella depressione. Bella vita, eh?
sottoscrivo parola per parola… poi magari quelle che dicono “beata te” con occhi sognanti sono quelle che si nevrotizzano perchè in vacanza non possono andare dal loro parrucchiere di fiducia… vorrei vederle a districarsi tra tutte le cose che hai nominato (in un’altra lingua) e a vivere senza bidet! Muahahaha!
Il tutto in una lingua non tua e, almeno per me, sconosciuta totalmente. Bravissima hai fatto un quadro esatto della situazione di tante donne expat. :/
Quanta verità in questo post!
Non sono un’expat.
Vivo nella mia città natale, ma i commenti al veleno arrivano comunque.
A volte mi è capitato di collaborare in ambienti di sole donne e di constatare che non sono capaci di essere positive e propositive. C’è sempre un’aria da pollaio, dove ognuna dice la sua e sparla della vicina, sorridendole in faccia.
Non capisco. Siamo tutte donne, tutte nella stessa barca. Perché non andare d’accordo ed essere solidali?
Un tempo mi arrabbiavo tantissimo.
Poi ho imparato a fregarmene, lasciare che parlino, che si riempiano la bocca e l’ego delle loro verità e ad andare avanti a testa alta per la mia strada.
Ovvio, se una critica è positiva è un modo per crescere, ma se è sterile la lascio li dove sta.
Come diceva il saggio Dante. Non ti curar di loro ma guarda e passa.
A volte la gente così mi fa pena, perché piena della sua negatività , non mi sembra poi così felice.
Perciò, vado avanti con il mio motto: be happy, be positive.
E chissene delle pollastrelle acide!
Hai ragione in tutto: negli ambienti femminili è spesso difficile creare un bel legano positivo e propositivo. Ma tu hai scelto la filosofia giusta!!! Be happy Be positive mi piace assai!! 🙂
Io mi ripeto continuamente che ormai queste malignerie e domande indiscrete non mi feriscono più… e invece non è vero.
Penso che tante cose si dicano con leggerezza, comunque. La gente ha voglia di parlare e allora spara qualsiasi cosa, senza saperne molto delle nostre vite reali. Parla per sentito dire, perché dalla D’Urso hanno detto che, perché nella loro vita le cose vanno in un certo modo e non capiscono come tu abbia fatto a fare diversamente, di conseguenza starai per forza sbagliando. Secondo me è un misto di ignoranza e superficialità .
Ma almeno aiuta a discernere bene le persone con cui uscire quando si torna in Italia, che il tempo è sempre troppo poco! 😉
Guarda hai pienamente ragione: a volte anche io fatico a fregarmene perché dipende dalla bocca di chi escono queste frecciatine. Però dici bene: capisci chi vale la pena frequentare e chi no: poi sono sempre del pensiero che io non ho sposato nessuno quindi liberissima di non frequentarti e se proprio devo in quelle poche occasioni mi vestirò del mio miglior sorriso e stringerò i denti fino alla fine! 😉
Ciao!
Mi è piaciuto molto il tuo post, così l’ho segnalato qui:
http://scintilledigioia.blogspot.it/2015/06/top-of-post-16062015.html
Grazie mille!! <3
Ho vissuto la tua stessa esperienza! La cattiveria sul web è davvero abberrante! Ci si nasconde dietro questa presunta libertà di espressione per scaricare negatività a più non posso!
Sei forte davvero!